qui.accanto

Intro

Mentre da mesi, e mesi, un mio testo di ormai tanti anni fa, è preda di misteriose trafile che non si sa se porteranno alla pubblicazione o meno, ho iniziato, circa un anno fa -o di più: non ricordo- a scriverne uno nuovo. Titolo: Qui accanto. L’incertezza della pubblicazione dell’altro, mi ha rallentato e poi fermato, anche se il quadro mi è chiaro, e metà è già scritto. Nel frattempo (a Novembre del 2008) ho aperto uno, poi due, poi tre blog (tutte le info alla colonna di destra). E mi è piaciuto tenerli. Mi piace l’incertezza del feedbeck, di non sapere mai esattamente se, e come, e quanto, si sia letti, con tutto il corollario delle statistiche che ben si adattano al mio essere un po’ ossessivo.

Qui

Così, ora che alla fine non scrivere Qui accanto sta diventando sempre più fonte di disagio (e che il mio fidanzato mi sgrida un giorno sì e l’altro pure) le due cose provano ad unirsi. Provo a scriverlo in pubblico, pensando da una parte all’esito cartaceo che potrebbe avere, ma anche sfruttando la natura più mobile che il blog offre.
Qui sarà possibile seguire il testo secondo l’ordine d’inserimento, che è solo l’ordine di scrittura, e che può darsi non corrisponderà affatto con quello cartaceo, e sarà possibile leggere i post seguendo le categorie, che per ora sono per personaggi, ma che potranno anche aumentare, cambiare, vedremo; ci saranno appunti, abbozzi, ipotesi, materiali di lavoro.
Ci saranno più versioni degli stessi pezzi, e dei fatti cambieranno, vedremo.
Io spero possa essere una cosa interessante e divertente; credo per me lo sarà, spero possa esserlo anche per voi.

Di che parla Qui accanto

Beh, non dirò tutto qui, si rivelerà pian piano. Però: c’è un narratore, Martino. E’ stato fotografo, è fra i quaranta e i cinquanta -forse più vicino ai cinquanta. Ha smesso da qualche anno di fotografare, pur avendo avuto fra gli anni ’80 e ’90 grande successo. Credo facesse delle cose fra arte e fotogiornalismo. Fidanzato da qualche anno con Jacopo vive con lui lontano dalla città. Non lavora più, si occupa del giardino. Jacopo va via, a studiare direi in Giappone, un posto lontanissimo. Una loro amica, Nina, fidanzata di un’amica carissima di Martino, Marguerite, muore. L’estate precedente Martino aveva ricevuto un sms di un suo vecchio fidanzato, aggredito in metropolitana a New York. Così Martino si trova a ragionare sulla distanza, sugli affetti, sulla felicità. E sulla fotografia. Lungo un anno, dalla partenza di Jacopo, all’estate del suo ritorno. Ci sono anche altri personaggi, ma questi compongono il nucleo del testo.

Usi e procedure (per ora incerta)

Molti post avranno indicata una data, diversa dal giorno in cui compaiono sul blog. Questo perché molto ho già scritto e via via posterò tutto: indicare la data mi aiuta a non fare troppa confusione. Se non c’è data nel corpo del post è quella di pubblicazione.
La scrittura è fatta di cancellazioni, aggiunte, rifacimenti, ecc. In linea di massima credo che non toccherò i post una volta pubblicati, i cambiamenti saranno indicati nei commenti, oppure farò dei post nuovi (magari linkati ai vecchi).
Non credo che metterò tag, ma solo le categorie. Vedremo via via.

Le note, che sono dei promemoria esterni al testo, sono in corsivo. Anzi: sono in rosso, perché così fa il corsivo questo theme.

Autobiografia, autofiction, invenzione.

Tutti i miei blog (anche quello dei libri, ma non riesco a farlo apparire, non sono capace) hanno come sottotitolo Non vi racconterò delle storie. Il rapporto fra la mia scrittura e la vita reale, le persone che la abitano, è sempre stato importante per me. Lalla Romano quando scrisse Lae parole tra noi leggere (Einaudi 1969) pubblicò delle lettere private del figlio. Ha fatto bene? Ha fatto male? Aveva ragione? Torto? Non lo so. Intorno a questi dubbi io cerco di costruire la mia scrittura, al mio tavolo e sul mio schermo.

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